In questa piccola serie di articoli, parleremo dei tre importanti vitigni dai quali viene prodotto il nostro vino. Cominciamo con lo Chardonnay, un vitigno a bacca bianca tra i più famosi e diffusi al mondo, anche grazie alla sua adattabilità. A lungo confuso in Italia con il pinot bianco, dalle sue uve viene prodotta una grandissima quantità di vini, e in particolare vini spumanti a metodo classico come lo Champagne e ovviamente il Franciacorta.
Alcuni studiosi pensano che lo Chardonnay sia originario del Medioriente, in particolare dall’antica Persia, ma recenti studi hanno attribuito alla Borgogna la sua patria spirituale e territoriale a seguito, in particolare, di un’analisi mirata condotta sulla struttura molecolare dell’uva, dalla quale è emerso che si tratta di un incrocio spontaneo, probabilmente avvenuto in epoca carolingia, tra pinot nero e gouais blanc. Inoltre, le prime documentazioni scritte circa lo chardonnay riguardano vendemmie effettuate proprio in Borgogna: nello specifico da tali scritti è emerso che questo vitigno è stato impiantato originariamente dai monaci cistercensi dell’abbazia di Pontigny da dove si è diffuso progressivamente in tutto il mondo dalla fine del XIX secolo.
Il vitigno Chardonnay è caratterizzato da foglia media orbicolare, grappolo piramidale con ala poco pronunciata e compatta e acino medio, con buccia di consistenza tenera di colore giallo dorato. La sua produttività è regolare e abbondante e la sua vendemmia è piuttosto precoce, il che lo rende vulnerabile alle gelate primaverili. Nella regione champagne, in Francia, questo problema viene risolto grazie a uno stratagemma molto semplice: poiché i germogli ghiacciano a -2°c, viene spruzzata dell’acqua che, ghiacciando a 0°c crea un involucro protettivo a tutta la pianta.
Lo Chardonnay si distingue per la capacità di adattarsi a terreni e climi anche molto diversi tra loro. In Italia ad esempio si possono trovare Chardonnay di ottima qualità dalla Valle d’Aosta alla Sicilia. Dalle sue uve si possono ottenere vini anche molto diversi tra loro che variano in base ai terreni di coltivazione, al clima e al trattamento adoperato; vini fermi, frizzanti o spumanti, con gradazione alcolica alta e acidità piuttosto elevata. Il colore del vino è giallo paglierino non particolarmente carico, il profumo è delicato e fruttato. Assume note di frutta secca se invecchiato e raffinato in barrique, trattamento a cui si presta molto.