Il Franciacorta è un vino diverso da tutti gli altri e a fare la differenza, oltre alla zona geografica dalle caratteristiche climatiche ben precise e al tipo di uva, è anche il metodo, denominato metodo Franciacorta.
Per ottenere il nostro prezioso vino, tra l’altro forgiato della Denominazione d’Origine Controllata, è opportuno seguire degli step ben precisi. La prima fase è la selezione meticolosa e la raccolta delle uve, da vitigni esclusivamente nobili come lo chardonnay, il pinot nero e bianco: questa operazione viene svolta a mano in un periodo compreso tra la seconda decade di agosto e la prima decade di settembre. Le uve vengono depositate in cassette di capacità massima di 20 chili e successivamente applicata loro una soffice pressatura per ricavarne il mosto fiore, depositato all’interno di vasche di acciaio o di barrique (botti di legno). Qui il mosto trascorre un periodo di circa 6-7 mesi, durante il quale avviene l’assemblaggio con annate, varietà e vigneti differenti, dando vita alle diverse cuvée. Il composto viene dunque arricchito di lieviti e zuccheri. È nella primavera successiva che avviene la fase di imbottigliamento, in cui ha luogo la rifermentazione che dà vita alle prime bollicine. Ovviamente non ci troviamo ancora di fronte a un prodotto finito: le bottiglie posizionate orizzontalmente vedono un aumento dell’anidride carbonica, generando un incremento di pressione notevole -da cinque atmosfere fino ad un massimo di sette in base alle tipologie di Franciacorta. Questa fase dura:
- 18 mesi per i Franciacorta non millesimati;
- 24 mesi per i Franciacorta Rosé e Satèn;
- 30 mesi per i Franciacorta millesimati;
- 60 mesi per i Franciacorta riserva.
Al termine di questo processo avviene il periodo di affinamento, in cui le bottiglie sono posizionate in appositi supporti che permettono la loro rotazione ed inclinazione: ogni giorno, per un mese, le bottiglie vengono ruotate di 1/8 di giro e inclinate progressivamente al fine di consentire ai lieviti di depositarsi nel collo. Alla fine del mese le bottiglie avranno raggiunto la posizione verticale e verranno immerse in un liquido refrigerante per i centimetri di bottiglia contenenti il composto con i lieviti. Una volta che la parte interessata si sarà ghiacciata, verrà violentemente espulsa dalla pressione previamente generatasi all’interno. Il vino viene infine rabboccato con dell’altro Franciacorta mischiato a zucchero, in quantità variabili a seconda della tipologia in produzione, per poi essere definitivamente chiuso con il classico tappo di sughero.
Cin cin! Alla salute!